10 Giugno 2023
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Urbino, Fano e Gradara: il Successo Turistico delle Marche

20-09-2014 - Viaggiare con Gusto
Gradara, il Castello Malatestiano Gradara, il Castello Malatestiano
Quella di Pesaro è la provincia più settentrionale delle Marche: il luogo d´incontro tra i monti dell´Appennino e le acque dell´Adriatico. Ma è anche il preludio per conoscere un entroterra ricco d´attrattive e di città d´arte come Fano, Urbino e il Castello di Gradara, luoghi tra i più significativi della regione.
Verso il mare, imboccando la statale Adriatica, s´incontrano Pesaro e Fano: così vicine (una dozzina di chilometri) eppure così lontane (per spirito e tradizioni: più introversa la prima, più solare la seconda)...

FANO

Fano è una città attivissima culturalmente, elegante, vivace, con un centro storico incantevole e ben conservato. Piazza XX Settembre, con la cinquecentesca Fontana della Fortuna e il Palazzo della Ragione, offrono un colpo d´occhio stupendo. Sono soprattutto l´imperatore Augusto e i Malatesta ad aver lasciato a Fano quei monumenti che ancora oggi la distinguono. A cominciare dal breve tratto di mura romane e dall´Arco di Augusto (in arenaria e travertino) che segnano l´accesso al centro storico e ricorda che proprio in quel punto la Via Flaminia raggiungeva il mare. La via Flaminia è la strada consolare che dalla capitale arriva a Fano, sul mare.
Del periodo tra il XIII e il XV secolo, l´edificio più significativo è Palazzo Malatesta, sede del museo archeologico e della Pinacoteca. Qui sono esposti preziosi materiali archeologici dal neolitico alla civiltà romana e pregevoli dipinti di scuola marchigiana, bolognese e veneziana tra il XV e il XVII secolo. Da vedere, oltre a varie opere di Mattia Preti e del Domenichino, un´ "Annunciazione" di Guido Reni, un "Angelo Custode" del Guercino e una bellissima "Sacra Conversazione" di Giovanni Santi, padre di Raffaello. La Corte del Palazzo, con la loggia del Sansovino, ospita d´estate festival e concerti di rilievo internazionale. Ai Malatesta si deve anche la costruzione della Rocca. Tra le chiese sono da visitare la Cattedrale, dove la cappella Nolfi custodisce gli affreschi del Domenichino, S. Maria Nuova con due opere del Perugino - una Madonna con Bambino e una Annunciazione - (i critici concordano nel trovarvi la mano dell´esordiente Raffaello il più promettente collaboratore di Pietro Perugino) e la Basilica di S. Paterniano, con campanile del Sansovino e un chiostro rinascimentale.
Il Teatro della Fortuna, gravemente danneggiato nel corso della seconda guerra mondiale, è stato riaperto al pubblico, dopo le lunghe complesse operazioni. Numerosi gli appuntamenti che Fano riserva ai suoi ospiti come ad esempio il "Carnevale dell´Adriatico" in programma dal 19 Febbraio all´8 Marzo. E poi? A ponente e a levante le bellissime spiagge del Lido e della Sassonia molto frequentate durante l´estate.
Info: www.turismofano.com

URBINO

Vista dall´alto Urbino appare come una "grande nave di pietra" arenatasi su un colle: così si presenta da punto di vista urbanistico la splendida città natale di Raffaello.
Adagiata sui colli della valle del Metauro, "Sua Altezza Ducale", è un capolavoro di arte e armonia con il paesaggio. E´ una splendida cittadina rinascimentale che sorge in posizione panoramica tra due colli. Urbino con le sue vie strette, le sue case e le sue mura conserva ancora oggi la fisionomia che doveva avere cinquecento anni fa. E´ sede di una delle più importanti Università d´Europa, risale al 1506.
Un tempo residenza dei duchi di Urbino, ha un pulsante centro storico circondato da alte mura. Una "città ideale" la cui gloria è narrata dal suo gioiello più prezioso: Il Palazzo Ducale dei Montefeltro (il massimo monumento cittadino e sede della Galleria Nazionale delle Marche)), voluto dal grande Federico II da Montefeltro, un simbolo del Rinascimento. Fu lui ad iniziare nel 1465 la ricostruzione del palazzo di famiglia che diventerà fulcro della vita culturale del Rinascimento: è proprio nel quattrocento che Urbino conosce il suo massimo splendore grazie all´opera illuminata di Federico. Sono i dipinti che ornano lo "Studiolo" a raccontare la straordinaria vicenda terrena di Federico II: valente guerriero prima, mecenate e uomo di cultura dopo. Con le sue stanze, i suoi Torricini e il magnifico cortile, è un esempio mirabile di architettura del tempo.
Le sale della Reggia ospitano capolavori firmati da Piero della Francesca e Tiziano, Paolo Uccello e Raffaello, la cui casa è stata trasformata in Museo si trova nell´omonima via, al civico 57. All´interno di Palazzo Ducale, si può ammirare un affresco di un giovane Raffaello, oltre che gli ambienti e gli arredi della casa dove visse il celebre pittore. La più ammirata della galleria è però un´opera di ignoto, riprodotta e divulgata da migliaia di poster e cartoline: è quella "Città ideale", simbolo di ogni equilibrio e di ogni perfezione possibile. E poi? Da non perdere gli affreschi quattrocenteschi dell´Oratorio di San Giovanni (nel centro storico di Urbino) e il "Presepio" dell´oratorio di San Giuseppe.
Da più di 40 anni ad Urbino si svolge il "Festival Internazionale di Musica Antica", che raccoglie ogni estate appassionati da tutto il mondo. Dal 1507 è presente la Cappella Musicale, che è la sede di scuole di musica, dove è possibile frequentare corsi di vari strumenti musicali e canto, ed organizza stagioni concertistiche in Autunno e in Primavera.
Info: www.urbinoculturaturismo.it
Tutta la regione è letteralmente costellata di rocche, castelli, fortilizi. Svettano su ogni cresta, coronano ogni altura, sorvegliano a vista ogni lembo di terra, testimoni di un passato di insicurezze politiche e sociali, di improvvisi cambi di potere, di tradimenti, invasioni e pericoli...
Come ad esempio il Castello Malatestiano a Gradara.

I romantici la conoscono per la tragica storia di passione tra Paolo Malatesta e Francesca da Polenta, due personaggi realmente esistiti. Una storia resa eterna da Dante nel V canto dell´ "Inferno", che ha fatto dei due amanti il simbolo stesso dell´adulterio. Secondo la tradizione, tutta la vicenda (l´amore e l´assassinio che lo punì) si consumò tra le mura della Rocca, ovvero il grandioso Castello Malatestiano che incombe sul paese. Una storia d´amore ancora avvolta da un alone di mistero e che affascina migliaia di persone... Qui dove l´amore di Paolo e Francesca sopravvive anche dopo la morte, si rende omaggio alla festa degli innamorati per eccellenza: San Valentino. La cittadella con le mura turrite, nei giorni a cavallo di San Valentino apre le sue porte a coloro che vogliono dedicare un fine settimana all´amore.

La Rocca di Gradara e il suo Borgo Fortificato rappresentano una delle strutture medioevali meglio conservate d´Italia e le due cinte murarie che proteggono la Fortezza, la più esterna delle quali si estende per quasi 800 metri, la rendono anche una delle più imponenti. Il Castello sorge su una collina a 142 metri sul livello del mare e il mastio, il torrione principale, si innalza per 30 metri, dominando l´intera vallata. La fortunata posizione di Gradara la rende, fin dai tempi antichi, un crocevia di traffici e genti: durante il medioevo la fortezza è stata uno dei principali teatri degli scontri tra le milizie dello Stato Pontificio e le turbolente casate marchigiane e romagnole, mentre ai nostri giorni, grazie alla vicinanza dal mare, si trova subito nell´entroterra di una delle principali mete turistiche dell´Italia, la Riviera Marchigiano-Romagnola.
Gradara si presenta ancora circondata dalle mura trecentesche e permeata di atmosfera da Medioevo, che sopravvivono nelle salite fiancheggiate da antichi palazzi, chiese o case-torri.
La Pinacoteca comunale di Gradara è situata sulla via principale del centro storico in un seicentesco palazzo gentilizio appartenuto alla famiglia Rubini-Vesin.
L´opera più nota della pinacoteca è la Pala di Giovanni Santi, padre del celeberrimo Raffaello Sanzio, e rappresenta la Madonna sul trono con il Bambino attorniata dai Santi Stefano, Sofia, Giovanni Battista, Michele Arcangelo che altri non sono che i protettori delle antiche 4 parrocchie del paese. La Pala d´Altare è firmata e datata 10 aprile 1484.

Info sul sito:
www.comune.gradara.pu.it
www.gradara.org
www.gradarainnova.com
www.assedioalcastello.it


Franco Lancellotti

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