Un Parco Asiatico nel Cuore di Milano
07-11-2012 - Gourmet

Non solo sushi e sashimi. Il noto ristorante Parco in corso Magenta 14 a Milano, accanto alle gustose preparazioni tipiche giapponesi, propone un´eccellente scelta di piatti caldi rielaborati secondo l´affascinante metodo della cucina fusion.
È stato tra i primi ad aprire in città nell´ormai lontano 2001. E il suo successo ha portato all´apertura un anno più tardi di un altro locale in piazza Cavour 7, che ancora oggi resta uno dei migliori sushi bar meneghini. I milanesi conoscono da sempre il Parco di corso Magenta come uno dei punti di riferimento per degustare ottimi sushi e sashimi, grazie alla straordinaria professionalità e competenza del sushiman Lin. Ma da oggi la cucina del ristorante Parco si arricchisce grazie alle consulenze di un´altra professionalità d´eccellenza: Alessandro Garzillo, chef che nonostante la sua giovane età (classe 1978) vanta già un curriculum di tutto rispetto. A soli sedici anni esordisce tra i fornelli delle cucine del maestro Gualtiero Marchesi, prima nel bistrot di Milano e poi all´Alberta di Erbusco. Ma non solo. Ha collaborato con i più grandi cuochi della nuova gastronomia internazionale, quali Ducasse, Troisgros, Crippa e Cracco. E poi ha perfezionato la sua formazione passando per le cucine di Santini a Milano e dell´Hotel Villa Crespi sul lago d´Orta, fino a diventare chef patron della Locanda del Lago a Varese ed executive chef al ristorante Gold Dolce&Gabbana a Milano. I primi approcci alla cucina fusion li ha avuti durante l´esperienza in Giappone da Marchesi e a Bangkok al Four Seasons quando, nel tempo libero, ricercava nei migliori ristoranti locali i migliori piatti della cultura orientale.
Insomma, un altro Asso nella manica magistralmente giocato dal signor Claudio Iovini, deus ex machina insieme ai due figli Andrea e Fabio del successo del marchio Parco e di sicuro tra gli artefici del lancio e della successiva moda a Milano della cucina giapponese. Con la scelta di Alessandro Garzillo come consulente della cucina fusion, si va ad arricchire il menu di piatti caldi preparati dallo chef Gustavo Dore. Che insieme a Lin forma l´altra colonna portante all´interno di una cucina già di per sé estremamente solida. Insieme formano un´impareggiabile coppia, creativa nella preparazione di insuperabili portate di origine asiatica: Lin specializzato in sushi e sashimi, nei piatti freddi insomma. Gustavo Dore è invece maestro dei piatti caldi, la cosiddetta cucina fusion.
E ora immaginatevi originali e stuzzicanti delizie fusion, come il risotto nero con merluzzo nero dell´Alaska, gli spaghetti udon di riso saltati con astice, il branzino in pasta kataifi o la tagliata di tonno scottato in crosta di sesamo servite con garbo ed eleganza in un ambiente caldo e accogliente. Varcando la porta d´ingresso si ha immediatamente la sensazione di fare un salto nel tempo e nello spazio e ritrovarsi in un locale degli Anni Cinquanta a New York. Il grandioso bancone sulla sinistra è protagonista al pian terreno, dove tuttavia non mancano alcuni intimi e raffinati tavoli. Ma il pezzo forte è al piano superiore, quando agli occhi dei clienti si mostrano in tutta la loro bellezza gli originali e ricercati arredi in stile vintage: poltroncine, sedie, tavoli, tavolini e sgabelli, ogni zona racchiude un´intimità particolare grazie alle perfette luci soffuse che cascano perpendicolari sopra ogni tavolo. In coppia o con gli amici, la sensazione che si vive quando si mangia al Parco di corso Magenta è proprio quella di essere catapultati in un privè stile Woody Allen nel cuore della Manhattan di cinquant´anni fa.
"L´interpretazione che do alla mia cucina fusion", spiega Alessandro Garzillo, "è coniugare le ricette della tradizione asiatica, come ad esempio quella cinese, thailandese o giapponese, con prodotti tipici italiani e mediterranei. Il segreto è trovare il giusto equilibrio di sapori, abbinando gli ingredienti orientali ai nostri in modo originale e armonico. Ogni piatto lo studio a fondo e ogni preparazione fusion è ricercata in modo che al palato risulti gradevole e delicata, non troppo piccante o speziata." E in conclusione aggiunge, "ad esempio in questo momento sto perfezionando un piatto a base di capesante adagiate su un letto di crema di sedano rapa con riduzione di birra, condito con un olio extra vergine di oliva dell´Abruzzo realizzato da un produttore di mia fiducia: la Tenuta Zimarino Masseria Don Vincenzo (www.tenutazimarino.com). Grazie alle sue caratteristiche tipicamente mediterranee, all´eleganza e alle fragranze che sprigiona, ben si sposa al mio concetto di cucina fusion".
Insomma, il menu proposto al Parco accontenta davvero un po´ tutti i palati, anche quelli più diffidenti verso una cucina diversa e che non sia prettamente italiana. Ma è anche l´indirizzo giusto per quelle coppie in dolce attesa e appassionate di cucina orientale: lui può tranquillamente dedicarsi a un sushi di indiscussa qualità. Mentre lei, che nonostante la rigorosa attenzione riposta nella scelta di pesce freschissimo e il necessario utilizzo in cucina dell´abbattitore non può assumere pesce crudo, può tranquillamente ordinare dalla carta deliziosi e originali piatti caldi creati ad arte da Gustavo Dore con la consulenza di Alessandro Garzillo.
Il ristorante Parco si trova in Corso Magenta 14, proprio di fronte alla splendida Chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore che merita una visita prima di immergersi tra le deliziose portate. Per prenotazioni telefonate al numero 0272003520 o visitate il sito internet www.parcosushi.it. L´altro punto vendita, invece, il Sushi Bar Take Away Parco si trova in Piazza Cavour 7, tel. 0229001875.
La fotogallery del Parco è disponibile collegandosi al link www.viaggietentazioni.it/fotogallery_presentazione.php?rassegna=23
È stato tra i primi ad aprire in città nell´ormai lontano 2001. E il suo successo ha portato all´apertura un anno più tardi di un altro locale in piazza Cavour 7, che ancora oggi resta uno dei migliori sushi bar meneghini. I milanesi conoscono da sempre il Parco di corso Magenta come uno dei punti di riferimento per degustare ottimi sushi e sashimi, grazie alla straordinaria professionalità e competenza del sushiman Lin. Ma da oggi la cucina del ristorante Parco si arricchisce grazie alle consulenze di un´altra professionalità d´eccellenza: Alessandro Garzillo, chef che nonostante la sua giovane età (classe 1978) vanta già un curriculum di tutto rispetto. A soli sedici anni esordisce tra i fornelli delle cucine del maestro Gualtiero Marchesi, prima nel bistrot di Milano e poi all´Alberta di Erbusco. Ma non solo. Ha collaborato con i più grandi cuochi della nuova gastronomia internazionale, quali Ducasse, Troisgros, Crippa e Cracco. E poi ha perfezionato la sua formazione passando per le cucine di Santini a Milano e dell´Hotel Villa Crespi sul lago d´Orta, fino a diventare chef patron della Locanda del Lago a Varese ed executive chef al ristorante Gold Dolce&Gabbana a Milano. I primi approcci alla cucina fusion li ha avuti durante l´esperienza in Giappone da Marchesi e a Bangkok al Four Seasons quando, nel tempo libero, ricercava nei migliori ristoranti locali i migliori piatti della cultura orientale.
Insomma, un altro Asso nella manica magistralmente giocato dal signor Claudio Iovini, deus ex machina insieme ai due figli Andrea e Fabio del successo del marchio Parco e di sicuro tra gli artefici del lancio e della successiva moda a Milano della cucina giapponese. Con la scelta di Alessandro Garzillo come consulente della cucina fusion, si va ad arricchire il menu di piatti caldi preparati dallo chef Gustavo Dore. Che insieme a Lin forma l´altra colonna portante all´interno di una cucina già di per sé estremamente solida. Insieme formano un´impareggiabile coppia, creativa nella preparazione di insuperabili portate di origine asiatica: Lin specializzato in sushi e sashimi, nei piatti freddi insomma. Gustavo Dore è invece maestro dei piatti caldi, la cosiddetta cucina fusion.
E ora immaginatevi originali e stuzzicanti delizie fusion, come il risotto nero con merluzzo nero dell´Alaska, gli spaghetti udon di riso saltati con astice, il branzino in pasta kataifi o la tagliata di tonno scottato in crosta di sesamo servite con garbo ed eleganza in un ambiente caldo e accogliente. Varcando la porta d´ingresso si ha immediatamente la sensazione di fare un salto nel tempo e nello spazio e ritrovarsi in un locale degli Anni Cinquanta a New York. Il grandioso bancone sulla sinistra è protagonista al pian terreno, dove tuttavia non mancano alcuni intimi e raffinati tavoli. Ma il pezzo forte è al piano superiore, quando agli occhi dei clienti si mostrano in tutta la loro bellezza gli originali e ricercati arredi in stile vintage: poltroncine, sedie, tavoli, tavolini e sgabelli, ogni zona racchiude un´intimità particolare grazie alle perfette luci soffuse che cascano perpendicolari sopra ogni tavolo. In coppia o con gli amici, la sensazione che si vive quando si mangia al Parco di corso Magenta è proprio quella di essere catapultati in un privè stile Woody Allen nel cuore della Manhattan di cinquant´anni fa.
"L´interpretazione che do alla mia cucina fusion", spiega Alessandro Garzillo, "è coniugare le ricette della tradizione asiatica, come ad esempio quella cinese, thailandese o giapponese, con prodotti tipici italiani e mediterranei. Il segreto è trovare il giusto equilibrio di sapori, abbinando gli ingredienti orientali ai nostri in modo originale e armonico. Ogni piatto lo studio a fondo e ogni preparazione fusion è ricercata in modo che al palato risulti gradevole e delicata, non troppo piccante o speziata." E in conclusione aggiunge, "ad esempio in questo momento sto perfezionando un piatto a base di capesante adagiate su un letto di crema di sedano rapa con riduzione di birra, condito con un olio extra vergine di oliva dell´Abruzzo realizzato da un produttore di mia fiducia: la Tenuta Zimarino Masseria Don Vincenzo (www.tenutazimarino.com). Grazie alle sue caratteristiche tipicamente mediterranee, all´eleganza e alle fragranze che sprigiona, ben si sposa al mio concetto di cucina fusion".
Insomma, il menu proposto al Parco accontenta davvero un po´ tutti i palati, anche quelli più diffidenti verso una cucina diversa e che non sia prettamente italiana. Ma è anche l´indirizzo giusto per quelle coppie in dolce attesa e appassionate di cucina orientale: lui può tranquillamente dedicarsi a un sushi di indiscussa qualità. Mentre lei, che nonostante la rigorosa attenzione riposta nella scelta di pesce freschissimo e il necessario utilizzo in cucina dell´abbattitore non può assumere pesce crudo, può tranquillamente ordinare dalla carta deliziosi e originali piatti caldi creati ad arte da Gustavo Dore con la consulenza di Alessandro Garzillo.
Il ristorante Parco si trova in Corso Magenta 14, proprio di fronte alla splendida Chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore che merita una visita prima di immergersi tra le deliziose portate. Per prenotazioni telefonate al numero 0272003520 o visitate il sito internet www.parcosushi.it. L´altro punto vendita, invece, il Sushi Bar Take Away Parco si trova in Piazza Cavour 7, tel. 0229001875.
La fotogallery del Parco è disponibile collegandosi al link www.viaggietentazioni.it/fotogallery_presentazione.php?rassegna=23
A cura di Ludovico Paganelli