Le Luci di Settembre - Carlos Ruiz Zafón
Narrativa

E´ bene ricordare che l´ordine di pubblicazione dei romanzi di Zafón non segue la cronologia della loro stesura. Gli ultimi tre libri infatti - ivi compreso quello appena pubblicato - sono stati scritti ben prima dei due racconti che hanno consacrato a livello internazionale lo scrittore spagnolo ("L´ombra del vento" e "Il gioco dell´angelo"): una disputa legale ne aveva tuttavia "intrappolato" i diritti non permettendone la pubblicazione in Italia prima d´ora.
In questo romanzo Zafón ci porta sulle spiagge della Normandia, pochi anni prima dell´inizio della Seconda Guerra Mondiale, in un paese di pescatori immaginario chiamato Baia Azzurra in cui l´adolescente Irene, suo fratello Dorian e la madre Simone si stabiliscono giungendo da Parigi.
Simone, da poco vedova e con la necessità di provvedere ai suoi due figli, viene assunta come governante presso l´antica villa di Cravenmoore, un impressionante maniero che sovrasta il villaggio di Baia Azzurra in cui dimora e opera il facoltoso ed affabile fabbricante di giocattoli Lazarus Jann.
Ben presto, tuttavia, episodi sempre più inquietanti e privi di spiegazione fanno intuire a Irene, Dorian e Simone, affiancati dal giovane pescatore Ismael innamoratosi di Irene, che qualcosa di sinistro si cela dietro le scure vetrate di Cravenmoore e che la loro stessa esistenza è messa in serio pericolo.
Un appassionato lettore di Zafón non può non rintracciare in "Le luci di settembre" alcuni elementi di narrazione (ad esempio la figura emblematica dell´angelo o la descrizione dell´immensa biblioteca) ripresi dallo scrittore nei suoi successivi romanzi: anche un personaggio minore qui appena citato (Andreas Corelli) sarà in seguito compiutamente sviluppato divenendo addirittura co-protagonista de "Il gioco dell´angelo".
"Le luci di settembre" rappresenta dunque un´altra tappa del percorso di scrittura di Zafón (per noi lettori italiani da fare all´indietro!): un racconto che, anche questa volta, si fa leggere tutto d´un fiato pur non riuscendo ad eguagliare le atmosfere e i personaggi de "Il gioco dell´angelo " o "L´ombra del vento" che continuano a rappresentare il meglio dei romanzi sino ad ora pubblicati.
In questo romanzo Zafón ci porta sulle spiagge della Normandia, pochi anni prima dell´inizio della Seconda Guerra Mondiale, in un paese di pescatori immaginario chiamato Baia Azzurra in cui l´adolescente Irene, suo fratello Dorian e la madre Simone si stabiliscono giungendo da Parigi.
Simone, da poco vedova e con la necessità di provvedere ai suoi due figli, viene assunta come governante presso l´antica villa di Cravenmoore, un impressionante maniero che sovrasta il villaggio di Baia Azzurra in cui dimora e opera il facoltoso ed affabile fabbricante di giocattoli Lazarus Jann.
Ben presto, tuttavia, episodi sempre più inquietanti e privi di spiegazione fanno intuire a Irene, Dorian e Simone, affiancati dal giovane pescatore Ismael innamoratosi di Irene, che qualcosa di sinistro si cela dietro le scure vetrate di Cravenmoore e che la loro stessa esistenza è messa in serio pericolo.
Un appassionato lettore di Zafón non può non rintracciare in "Le luci di settembre" alcuni elementi di narrazione (ad esempio la figura emblematica dell´angelo o la descrizione dell´immensa biblioteca) ripresi dallo scrittore nei suoi successivi romanzi: anche un personaggio minore qui appena citato (Andreas Corelli) sarà in seguito compiutamente sviluppato divenendo addirittura co-protagonista de "Il gioco dell´angelo".
"Le luci di settembre" rappresenta dunque un´altra tappa del percorso di scrittura di Zafón (per noi lettori italiani da fare all´indietro!): un racconto che, anche questa volta, si fa leggere tutto d´un fiato pur non riuscendo ad eguagliare le atmosfere e i personaggi de "Il gioco dell´angelo " o "L´ombra del vento" che continuano a rappresentare il meglio dei romanzi sino ad ora pubblicati.
Marco Bigogno