Chardonnay Monteverro, un gioiello di eleganza e raffinatezza
03-05-2018 - Per Bacco!

Un gioco e una sfida, quella di Georg Weber, proprietario – insieme alla moglie Julia - della tenuta Monteverro, dolcemente adagiata sulle colline tra Capalbio e il mare, affacciata su quella nota ai più come la Costa d´Argento. In questo lembo di terra a sud di Grosseto – un´area geografica principalmente vocata ai rossi – dove la natura incontaminata della Maremma si fonde con il mare, prende vita lo Chardonnay Monteverro.
Un´intuizione, ma anche un azzardo - a voler ben vedere - spinge Georg ad andare oltre il suo progetto enoico legato al cabernet. L´idea, pionieristica, è quella di una piccola produzione, quasi un divertissement, un piccolo esperimento per sé e per la famiglia: giusto un paio di ettari dedicati a questo vitigno a bacca bianca tra i più noti al mondo, un´uva elegante che può regalare note agrumate e una spina dorsale acida, ma che non è frequente trovare in Toscana.
La fortuna aiuta gli audaci, ma da sola non basta: serve passione, competenza e dedizione. A queste latitudini il clima non aiuta. Tutto va studiato nei minimi dettagli: dalla posizione delle vigne al loro orientamento. E così ogni cosa s´incastra alla perfezione: per garantire freschezza, i filari sono orientati ovest-est (tutto il resto del vigneto è nord-sud), così da avere un´esposizione solare meno diretta, la vite è stata fatta crescere volutamente più alta per evitare che l´uva soffra il riverbero di calore proveniente dal suolo e le foglie lasciate sui grappoli per garantirne la freschezza. Grandi sono la cura e il rispetto per la pianta che si trasformano in massima delicatezza al momento della raccolta.
Una vigna – dunque – dalla produzione limitata, che è un piccolo capolavoro di attenzioni e accortezze speciali per poter ottenere un prodotto elegante e non uno Chardonnay "sfacciato" tipico dei climi caldi, potente e opulento al naso e al palato. A volte – è il caso di dirlo – grandi risultati si ottengono percorrendo strade insolite e non scontate. Dedizione, passione, amore e una costante dell´eccellenza, Ecco i valori di Monteverro che si fondono armonicamente nello Chardonnay, un vino in cui tutti gli elementi si fondono in un perfetto equilibrio di grazia , gusto e raffinatezza.
Una sfida vinta, quella di Georg, che racchiude in sé anche le potenzialità inespresse di un territorio che spesso si dà troppo per scontato.
Nel corso degli anni – in vigna e in cantina – si lavora per perfezionare al meglio il risultato: si modifica leggermente la tipologia di affinamento (attualmente in barrique e in tini di cemento a forma di uovo). Il risultato? Un vino unico, importante e di carattere, uno Chardonnay fine, elegante, la frutta tropicale è presente ma non sfacciata. Al naso si fondono profumi di pesca, albicocca e tocchi leggeri di vaniglia e spezie. Al palato si rivela uno Chardonnay di struttura, ma controbilanciato da una grande freschezza –merito anche della vicinanza al mare che mitiga le temperature maremmane che gli conferiscono un carattere e una finesse inconfondibili. Note rotonde date anche dalla malolattica, che rende il vino stabile e permette l´affinamento anche al vino bianco. Un vino così – concreto e idealista al tempo stesso, cresciuto nonostante i "se" e i "ma" di un territorio che sulla carta non dovrebbe essere nelle sue corde – si presta ad abbinamenti audaci che vanno oltre il classico matrimonio culinario con il pesce, per abbracciare pietanze di carne come un saporito coniglio porchettato o le più facili carni bianche.
E, in particolare, l´annata 2015 si rivela spettacolare: per renderle onore la Cantina ha deciso di produrre una magnum in limited edition: un formato ideale per l´invecchiamento, consente infatti di far esprimere ai vini tutto il loro potenziale nel lungo periodo. Solo 150 bottiglie per gli amici che fin dal principio hanno creduto nel progetto Monteverro e per alcuni selezionati e fortunati clienti top. Questa bottiglia è anche un omaggio perfetto per onorare il traguardo del decennale della prima vendemmia.